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La celebrazione di alcune vittorie austriache da parte della nobiltà di Verona,
schiacciata dall'opprimente occupazione napoleonica.
Uno splendido esemplare, in edizione originale, uscito dai torchi del Conte Giuliari.
AA.VV.
"COMPOSIZIONI IN LODE DELLE VITTORIOSE ARMATE AUSTRIACHE RECITATE... ACCADEMIA FILARMONICA".
1800, Verona, Giuliari.
1 volume in-fol. piccolo (272x193 mm) (dimensioni pp. 272x190 mm)
Brossura azzurra d'attesa dell'epoca.
XVII, (1) pp., 76 pp. ; una vignetta araldica su rame dell'Accademia Filarmonica.
(*(4), **(4), ***(6), 1-8(4), 9(6))
Edizione Originale, rarissima.
Stupendo ed elegante esemplare stampato su carta forte, a pieni margini e con barbe, uscito dai torchi della "dimestica stamperia" del Conte Giuliari.
Rara raccolta di brevi orazioni e di sonetti di alcuni illustri membri dell'Accademia Filarmonica di Verona (Conti Bevilacqua, Carli, Miniscalchi, Orti, Torri ed altri). Queste composizioni, entusiastiche e cariche di speranze, sono tutte volte a celebrare alcune vittorie dell'esercito austriaco su quello francese. Il periodo storico è quello dell'insopportabile ed umiliante occupazione militare di Verona da parte di Napoleone e delle sue truppe, cominciata il 1° giugno 1796 con l'ingresso trionfale in città di 12.000 uomini.
L'anno successivo fu pesantemente segnato dal sollevamento della città contro gli invasori francesi e le loro sistematiche angherie ; dieci giorni di eroici e disperati scontri tra le strade, noti come "Pasque Veronesi", che si conclusero con la resa incondizionata di Verona, accerchiata da 15.000 uomini, e con ulteriori pesanti umiliazioni.
Con il Trattato di Campoformio (1797), la Repubblica Veneta fu divisa tra Austria e Francia. Verona fu ceduta alla prima ma, dopo alterne vicende, con la pace di Lunéville (1801) la città venne divisa in due. La riva sinistra dell'Adige passò sotto il controllo degli austriaci e la riva destra rimase ai francesi.
Gli austriaci furono inizialmente visti dai veronesi e dalla nobiltà locale, abbandonati a loro stessi da una repubblica veneta decadente e totalmente impotente, come i possibili salvatori della città. Rispettosi della religione, delle istituzioni e della tradizione, rappresentavano l'unico valido baluardo contro i francesi regicidi, giacobini profanatori di chiese e portatori di idee sacrileghe.
Gli austriaci, purtroppo, si rivelarono presto non meno dispotici dai francesi.
(LCPCVER-0017)
(230,00 €)